Cass. sez. IV, lavoro, 16 Marzo 2025 n. 6.981, rel. Riverso:
<<Il risarcimento del danno cd. terminale deve essere integrale, con la conseguenza che, pur quando il fatto è unico, se vengono arrecate una pluralità di lesioni a beni della persona costituzionalmente protetti, nessuna di dette offese deve rimanere sfornita di apprezzamento risarcitorio, quale che sia la tecnica adoperata ai fini della liquidazione unitaria. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione di merito, che, applicando meccanicamente il criterio tabellare, non aveva tenuto conto della complessità del caso concreto -sequestro di persona per più giorni con sevizie – e della pluralità dei beni costituzionalmente rilevanti incisi – libertà, dignità, integrità psico-fisica, sofferenza morale – ulteriori rispetto al danno terminale di chi, ferito, attende la morte in stato di lucida agonia)>>. (massima ufficiale)