Al social network non si applica la state action doctrine: altra decisione in tale senso

In Perez c. Linkedin,  la US DC Norther district of California, san Josè Division, 05.02.2021, caso n°  5:20-cv-07238-EJD,  affronta la ormai vechia questione del se esista un diritto dell’utente a non essere “zittito” da un social network (Linkedin, ne,l caso, che prima cancellò dei post e poi sospese l’account).

La risposta è negativa: il primo emendamento si applica solo a casi di <<state action>> e un social è un ente privato.

<< Tthe First Amendment provides that “Congress shall make no law . . . abridging the freedom of Speech. U.S. Const. amend. I. A fundamental precept of the First Amendment establishes “that the Free Speech Clause prohibits only governmental abridgment of speech.” Manhattan Cmty. Access Corp. v. Halleck, 139 S. Ct. 1921, 1928 (2019). The First Amendment does not prohibit a private entity’s abridgment of speech. Denver Area Educ. Telecommunications Consortium, Inc. v. F.C.C., 518 U.S. 727, 737 (1996). This separation of  constitutional enforcement between state actors and private individuals actually “protects a robust sphere of individual liberty.” Manhattan Cmty. Access Corp., 139 S. Ct. at 1928. Courts across the country have found social media companies are private, not state actors. See Young v. Facebook, Inc., No. 5:10-CV-03579-JF/PVT, 2010 WL 4169304, at *3 (N.D. Cal. Oct. 25, 2010); Shulman v. Facebook.com, No. CV 17-764 (JMV), 2017 WL 5129885, at *4 (D.N.J. Nov. 6, 2017).

Here, Perez has not put forth any facts or caselaw to suggest LinkedIn is a state actor subject to the First Amendment >>, p. 6.

La dottrina è divisa, invece: v. il mio <<La responsabilità civile degli internet service provider per i materiali caricati dagli utenti (con qualche considerazione sul ruolo di gatekeepers della comunicazione)>>,  alle note 379-380.

Strano che i giudici statunitensi non ragionino per analogia: come un tempo i pericoli alla libertà potevano provenire dallo Stato, oggi possono provenire (anche) da enti privati dotati di enormi dimensioni e poteri. In effetti impera (o imperava) la dottrina dell’originalism, per cui conta soprattutto l’intento del legislatore storico, portata avanto soprattuitto da Robert Bork (sulla cui figura v. ora Vinceti S.R., L’originalista: l’interpretazione costituzionale nel pensiero e nella vita di Robert Bork, Dirit. pubbl. comp. eur. online, 2020/4 .

(notizia e link alla sentenza dal blog di Eric Goldman)