Trib. Roma sulla responsabilità del provider per materuiali caricati dagli utenti

Eleonora Rosati su IPKat ci notizia di (e ci linka a) due sentenza 2023 di Trib. Roma sez. spec. impr. sull’oggetto, entrambe tra RTI (attore) e una piattaforma di hosting files (Vimeo e V Kontacte).

Le domande sono respinte, alla luce del precedente della Corte di Giustizia Cyando del 2021.

Si tratta di :

Trib. Roma 07.04.2023 n. 5700/2023, RG 59780/2017, Giudice rel. Picaro, RTI  c. Vimeo;

Trib. Roma 12.10.2023 n. 14531/2023, RG 4341/2027, giud. rel.: Cavaliere, RTI v. V Kontakte;

Per Rosati la lettura del pcedente europeo è errata.

Qui io solo evidenzio che i) civilisticamente non ha dignità giuridica da noi la distinzine tra responsabilità primaria e secondaria/indiretta nel caso di materiali illeciti caricati dagli utenti e ii) il safe harbour copre ogni responsabilità da esso conseguente.

Il punto più importante è che, per perdere il safe harbour, bisogna che il provider avesse contezza dell’esistenza degli specifici illeciti azionati, non di una loro generica possibilità.

Altra questione poi è quella del livello di dettaglio della denuncia al provider da parte del titolare dei diritti.   Per il Trib. deve essere elevato: ed è  esatto, stante il principio per cui onus probandi incumbit ei qui dicit , regola processuale che va applicata anche alla denuncia de qua (nè c’è ragione per caricare il provider di attività faticose e incerte, a meno che tali non siano più per ragioni ad es. di avanzamento tecnologico).