Linkedin non è uno state-actor e dunque non è soggetto al Primo Emendamento

Lo dichiara la  DISTRICT COURT FOR THE SOUTHERN DISTRICT OF TEXAS HOUSTON DIVISION, Perez c. Linkedin, 9 ottobre 2020,  caso NO. 4:20-cv-2188 .

Il sig. Perez aveva più di 7.000 connessioni su Linkedin (poi , L.).

Nel maggio 2020 L. gli rimuove molti post e restringe l’accesso al suo account, a seguito di sue violazioni dei terms of use.

Perez ricorre  per violazione del Primo Emendamento (libertà di espressione).

E’ noto che il Primo Emendamento sotto il profilo letterale è invocabile solo contro lo Stato o chi agisce per suo conto: la sua applicabilità in via analogica ai social media  è controversa.

La corte texana rimane nel mainstream e rigetta la domanda: <It is true that “the constitutional guarantee of free speech is a guarantee only against abridgment by government, federal or state.” … ; see also Lloyd Corp., Ltd. v. Tanner, 407 U.S. 551, 567 (1972) (“the First and Fourteenth Amendments safeguard the rights of free speech and assembly by limitations on state action, not on action by the owner of private property used  non discriminatorily for private purposes only.”).    The First Amendment does not apply to private parties, including  online  service  providers  and  social  networking  sites.     See,  e.g., Denver Area Educ. Telecomms. Consortium, Inc. v. F.C.C., 518 U.S. 727, 737 (1996)>, § 2 p. 5

Rigetta anche una non chiara (diversa? subordinata?) domanda di applicazione di un diritto al Free Speech sganciato dal Primo emednamento: la Corte non vede base normativa, § 6.

la Corte infine ritiene valida la clausola di competenza teritoriale posta da L., per cui competente è solo il Norhern District of California, San Jose Division.

Va osservato che la  motivazione è sostanzialmente inesistente: peccato, stante la importanza del tema ( si v. il mio saggio “La responsabilità civile degli internet service provider per i materiali caricati dagli utenti (con qualche considerazione sul ruolo di gatekeepers della comunicazione), § 20 , spt. p. 172 ss)

Peccato anche che non siano stati esplicitate le pretese violazioni ai terms of use,

(prendo la notizia della sentenza dal blog di Eric Goldman)