Cass. sez. I, Ord. 9 maggio 2025, n. 12.249, rel. Russo:
<<La casa familiare deve essere assegnata tenendo conto dell’interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non autosufficienti a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti, al fine di garantire il mantenimento delle loro consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate, sicché è estranea a tale decisione ogni valutazione relativa alla ponderazione tra interessi di natura solo economica dei coniugi o dei figli, ove in tali valutazioni non entrino in gioco le esigenze della prole di rimanere nel quotidiano ambiente domestico. Anche nella ipotesi in cui il giudice decida, previa valutazione del miglior interesse dei figli, di assegnare solo una porzione della casa familiare (o una singola unità abitativa), il potere di imporre limiti al diritto dominicale si esercita pur sempre nell’ambito dell’art. 337 sexies c.c., trattandosi di un provvedimento in favore del genitore convivente con i figli e nell’interesse di costoro>>.
(massima di Fossati Cesare in Ondif)